domenica 21 ottobre 2018

“Cavalli” di Troia: le destre eco-animaliste


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#Antispecismo è #Antifascismo... e viceversa

Non è un'opinione, ma un dato di fatto, imprescindibile e indiscutibile, troppo spesso tralasciato, dimenticato o, volutamente, ignorato a favore delle innumerevoli derive che la lotta di liberazione animale (ovvero di ogni vivente) ha subito in questi anni, tra mercificazione e infiltrazioni fasciste, fenomeni che hanno contribuito a svuotare l'Antispecismo del suo più radicale e profondo aspetto politico.
Se di #Liberazione si parla, questa non potrà essere raggiunta contrastando in modo settoriale le varie forme di schiavitù, discriminazione e sfruttamento, ma lottando al fine di sgretolare la cultura del dominio in ogni sua espressione.

Per approfondire:
-Infiltrazioni e collaborazioni ambigue: http://earthriot.altervista.org/blog/5263-2/
-Mercificazione e svendita degli ideali:



“Cavalli” di Troia: le destre eco-animaliste

Il fascismo è sempre stato, in modo palese, presente nelle dinamiche democratiche, ma, nella maggior parte delle volte, storicamente poco seguito dalle masse.
Oggi è diverso.
L’estrema destra, per avere consensi, si muove in modo massiccio dietro le quinte.
Un esempio su tutti sono le infiltrazioni fasciste nel mondo dell’animalismo che, solo in italia, conta centinaia di migliaia di simpatizzanti.
Nascosto sotto mentite spoglie, mimetizzato tra gli ambienti perbenisti, alimentato da una passiva (quanto colpevole) accettazione di un sempre crescente clima repressivo è tornato a galla contraddistinto dai soliti atteggiamenti intolleranti, xenofobi, squadristi e settari, trovando facile proliferazione in ambienti, tra singoli e gruppi che si definiscono “apolitici”.
E se nomi e simboli di vecchie e nuove conoscenze sono ormai noti, diverso è il discorso per quei sotto-gruppi che, gestiti direttamente dall’ultradestra, riescono ugualmente ad infiltrarsi negli ambienti eco-animalisti (strumentalizzando e distorcendo la natura stessa della lotta per la liberazione animale) nascosti da loghi accattivanti, sigle ingannevoli e parole vuote a loro sconosciute: rispetto, solidarietà, libertà, uguaglianza.
Il brambilliano Movimento Animalista, a tutti gli effetti un partito satellite di Forza Italia, oltre che strumento funzionale alla disperata ricerca di facili trampolini elettorali nel tentativo di rilanciare personaggi dimenticati, è solo tra le ultime espressioni di quelle derive che vede tra i suoi pionieri i 100% Animalisti.
Provenienti da Forza Nuova, i 100% Animalisti hanno poi dato origine a loro volta al Fronte Animalista, realtà attorno alla quale orbitano gruppi che si definiscono apolitici, come Cani Sciolti, Iene Vegane e Meta, ma che non disdegnano collaborazioni con la destra.
Dietro la bandiera dell’apoliticità e apartiticità, auto-sostenendosi attraverso quelle ormai sdoganate frasi qualunquiste tra cui “agli animali non interessa della politica”, “per gli animali va bene tutto”, i 100% Animalisti diffondono proselitismi screditando la lotta antispecista, invitando (sul loro sito) a diffidare da chi si definisce tale: “dietro questa parola si nascondo professionisti della politica rossa”, ignorando che l’antispecismo nasce da una costola dell’anarchia.

…diffidate da chi difende solo cani e gatti, per Centopercentoanimalisti tutti gli animali sono uguali! (tratto dal loro sito)

Anche se nel corso di una loro irruzione (di cui vi proponiamo il video) all’interno dell’ex allevamento Harlan, a Correzzana, si può sentire la voce di un attivista che invita gli/le altr* ad 
andare via perché nelle gabbie ci sono “solo” topi.
Sotto il controllo di Casa Pound, oltre a Blocco Studentesco e l’organizzazione escursionistica montana La Muvra, c’è La Foresta che Avanza: gruppo ecologista che dietro un nome accattivante e strumentalizzando i colori della Green Aanarchy, promuove e diffonde ideologie gerarchiche e di regime che nulla hanno a che fare con la lotta per la liberazione della terra.
Una menzione la merita anche Mementonatura, ennesima realtà non schierata a livello politico, ma che negli anni (come segnalato all’interno del dossier Conoscerli per Isolarli) oltre a collaborazioni con il gruppo svizzero nazista Offensiva Animalista, è scesa spesso in piazza al fianco di associazioni come Roma For Animals, Istinto Animale, PAE (Partito Animalista Europeo) e Animal Amnesty.
Con questo non stiamo sostenendo che quest’ultimo sia un gruppo di derivazione fascista, ma la corrente qualunquista attuale è anche frutto della mancata opposizione da parte di molte realtà animaliste, che hanno così facilitato e sostenuto le suddette infiltrazioni.
Lealtà Azione, gruppo emergente neofascista, oltre a Bran.Co Onlus, Lupi delle Vette (gruppo escursionista sulla falsa riga del CAI), Memento, Wolf of the Ring (divisione sportiva), controlla I Lupi Danno la Zampa: realtà animalista che in queste settimane sta organizzando raccolte di cibo per animali all’interno degli Arcaplanet in varie città, tra cui Firenze e Udine.
Nonostante l’immediata protesta da parte di numerosi clienti, Arcaplanet (come testimonia l’immagine di seguito) ha rigettato le accuse ricevute, sostenendo così l’operato di questi gruppi e sottolineando che qualsiasi associazione è la benvenuta in quanto loro si schierano sempre dalla parte 

di chi ama gli animali, ignorando che l’umano è esso stesso un animale.
Offrire spazi a questi gruppo equivale a sostenerli, rendendosi direttamente complici di questa nuova ondata fascista, permettendo la sua penetrazione in ogni ambiente.
Antispecismo è antifascismo, come l’antifascismo deve necessariamente guardare all’antispecismo verso la demolizione di ogni dinamica di potere, dominio e prevaricazione sul vivente.




Moda fascista

Il marchio Pivert, inizialmente, ha cercato di omettere associazioni dirette con casa pound italia.
Se la linea di moda casual-sportivo proposta, a prima vista, può non destare alcun richiamo evidente ai fasci littori, anche se i nomi assegnati ad alcune polo trasudano una certa nostalgia, diverso è il discorso in relazione alla dirigenza che si cela dietro questo marchio.
L’amministratore unico della società, proprietario del 70% della stessa, è Francesco Polacchi: personaggio noto come storico militante di casa pound, ex responsabile nazionale di blocco studentesco (associazione giovanile subordinata a casa pound) e oggi riciclatosi come imprenditore del tessile.
Polacchi negli anni ha collezionato varie denunce per aggressione, compresa una per tentato omicidio nel 2007.
Il restante 30% di Pivert è detenuto da Minerva Holding (di Francesco e Giulia Polacchi e Maria Laura Venturelli) il cui 10% è sempre controllato dallo stesso Polacchi.
L’impresa ha sede a Cernusco sul Naviglio dove si trovano anche i magazzini di stoccaggio della merce, mentre quella legale si trova a Roma, in via Diomede Pantaleoni 31 che, guarda caso, è la stessa de “Il primato nazionale”: mensile di casa pound il cui direttore è il responsabile nazionale della cultura di casa pound italia, Adriano Scianca.
Tra i soci figura l’onnipresente Francesco Polacchi e uno studio di commercialisti romani intestato a Mauro Polacchi, azionista della casa editrice.
Anche la Pivert Srl di Milano, negozio sito in via Lomazzo 11, a Chinatown, è per il 25% in mano a Polacchi, gli altri soci (alla pari) sono Ludovica Minoli, militante di casa pound, Francesco Gaiara e Massimimo Frassy, candidato del gruppo neofascista alle ultime Regionali Lombarde.

Venduto in molti negozi vicini a l’estrema destra, come l’Intercity Firm di Padova (di proprietà del noto ex-forzanovista Gianluca Locicero), la linea di abbigliamento Pivert non viene esposta solo nei punti vendita a marchio, oltre a rifornire anche le occupazioni identitarie Bastion Social di Lione e Hogar Social di Madrid.

Punti vendita a marchio Pivert
Milano (via Lomazzo 11) – Cernusco sul Naviglio (Pz. Matteotti 5) – Vigevano (via del Popolo 9) – Brescia (via Felice Cavallotti 2a) – Busto Arsizio (Corso Europa 3c) – Bolzano (viale Venezia 1b) – Padova (via Dante 93) – Torino (via Bruno Buozzi 4c) – Piacenza (via Manfredi 124) – Senigallia (via Fagnani 11) – Pescara (via Firenze 28) – Sant’Egidio alla Vibrata (Corso Adriatico) – Trevignano ( via IV Vovembre 55) – Velletri (via dei Volsci 25) – Madrid (General Pardinias 102).



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