lunedì 29 ottobre 2018

QUANDO SAI CHE… di Franco Libero Manco



Nessun testo alternativo automatico disponibile.

Abitare in mezzo ad un bosco, dove vivo da 30 anni, ti dà la misura spaventosa dei cambiamenti climatici in atto. In questa giornata surreale in cui tutto sembra perduto( le bombe d’acqua e le raffiche di vento sono impressionanti) il mio pensiero va ovviamente anche agli animali del bosco, esposti, vittime, del fuoco tre giorni fa, ora dell’acqua incessante. Non hanno alcun riparo. In un mese, sopra casa mia, sono stati tagliati centinaia di abeti, alberi che sono in grado di ripararli, solo in parte. Stamattina, dopo una notte di pioggia, li ho visti brucare l’erba di fretta, il pelo bombo d’acqua, sembravano straniti, forse perfettamente consapevoli che tutto sta precipitando. Durante una puntata di ‘’Presa diretta’’ ho intuito che ci sarebbe la precisa volontà di aumentare l’effetto serra e sciogliere l’artico così da ridurre a quattro ore la rotta delle navi, per congiungere i due continenti. Per trasportare ancora merce, mi chiedo per venderla a chi se siamo votati all’autodistruzione. Follia, e infinita tristezza!!



QUANDO SAI CHE…  di Franco Libero Manco

Quando sai che il 15% della popolazione mondiale dispone dell’85% delle ricchezze naturali e mangia il 60% di tutto il cibo prodotto, mentre 50 milioni di persone (quanto le vittime della Seconda Guerra Mondiale) ogni anno muoiono di fame e di miseria e non ti ribelli a questa ingiustizia, tu non sei un uomo.

Quando sai che nel mondo un miliardo e mezzo di persone percepiscono in un mese quanto guadagna in un giorno l’ultimo manuale in Occidente, mentre ogni mucca riceve dalla comunità europea un sussidio di 2,5 dollari al giorno (il doppio di quanto dispone il 75% degli africani) e dici, “Che ci posso fare”, tu non sei un uomo.

Quando sai che tutte le malattie del mondo potrebbero essere debellate con la somma che il mondo spende in un solo giorno in armamenti militari (150 milioni di euro al minuto); che un sottomarino atomico costa quanto 4.000 ambulatori medici; che i soldi spesi ogni anno solo negli Usa per curare le patologie e i danni causati da eccessi alimentari basterebbero ad eliminare la fame nel mondo e non ti senti sprofondare dalla vergogna, tu non sei un uomo.

Quando sai che il Sud del Mondo per pagare i suoi debiti versa ogni anno 12.000 miliardi di dollari nelle casse dei paesi ricchi e che il 40% di tutte le importazioni agricole negli Usa destinati agli animali d’allevamento vengono dai paesi in via di sviluppo e credi che sono cose che non ti riguardano, tu non sei un uomo.

Quando sai che milioni di tonnellate di eccedenze alimentari vengono distrutti, che centinaia di migliaia di capi di bestiame vengono inceneriti e che tonnellate di latte viene versato sulla strada per equilibrare i prezzi tra offerta e consumo, mentre 7 madri su 10 nel Terzo Mondo vedranno i loro bambini morire prima che abbiano compiuto 15 anni e il tuo cuore non si spacca dal dolore e dalla rabbia; tu non sei un uomo.

Quando sai che 70 miliardi di animali ogni anno vengono allevati in modo infernale e uccisi per imbandire le tavole degli umani, che i cereali utilizzati per produrre un solo kg della carne sarebbero sufficienti a sfamare per un giorno 40 bambini e non senti di ribellarti a questa follia collettiva, tu non sei un uomo.

Quando sai che 40 mila bambini muoiono ogni giorno (8 milioni ogni anno) per mancanza di acqua potabile mentre tu sprechi 100.000 litri di acqua mangiando un solo chilo di carne di manzo; quando sai che 1.000 bambini solo in Italia vengono uccisi ogni giorno con l’aborto e hai ancora il coraggio di guardarti allo specchio, tu non sei un uomo.

Quando sai che nel mondo ogni anno 300 milioni gli animali vengono torturati e uccisi con la vivisezione (l’86% senza alcuna anestesia), e ti limiti a dire “poveretti”, tu non sei un uomo.

Se sei un uomo non ti nascondere dietro i tuoi falsi pregiudizi:

levati i tappi dalle orecchie, la benda sugli occhi, la corazza sul cuore.

E’ troppo comodo, troppo ipocrita limitarsi al lamento, alla critica, alla protesta.

E’ troppo comodo aspettare che siano gli altri a realizzare un mondo migliore.




ISCRIVI, INVITA AMICHE E AMICI, AIUTAMI A FAR CRESCERE IL GRUPPO!

Questo gruppo nasce con l'intento di contribuire alla diffusione di informazioni sulla filosofia vegan e sulla canapa, per un'alimentazione senza l'utilizzo di esseri viventi, per la salvezza di tutti gli animali e la salvaguardia dell'ambiente e anche l'utilizzo della canapa può aiutare al raggiungimento di questi obiettivi, questo gruppo supporta e contribuisce al sostentamento dei rifugi per animali liberati;
E, particolare non da poco, a differenza di alcuni altri gruppi e pagine, qui non c'è alcuna attività commerciale né ritorno economico, non promuoviamo aziende, locali, o eventi commerciali.

Elenco di alcuni dei rifugi supportati

Agripunk, I Musicanti di Brema, Fattoria Capra e Cavoli, Fattoria ippoasi, La Belle Verte, Oasi Be Happy, Palle di Lana, Porcikomodi - vita da Cani, Capra Libera Tutti, Oasi di Brenda, Rifugio Miletta, Oasi Verde Mearas, Le Orme sul Cuore, Rifugio degli animali Felici, La Collina dei Conigli, Il Rifugio degli Asinelli, La Piccola Fattoria degli Animali, Italian Horse Protection, Rifugio No Macello, Il Vecchio Faggio, Rifugio Hope, La Fattoria di nonno Peppino Aps, Santuario Fattoria Heartland, Rifugio Alma Libre, Il Maialino Verde.

Da Lecobottega una breve descrizione dei santuari ed un elenco aggiornato con i relativi dati per poterli aiutare o per andare a visitarli.

Li chiamano Santuari per animali liberi, oasi o fattorie vegane. Si tratta di luoghi in mezzo alla natura, dove gli animali vivono liberi, senza subire alcuna forma di sfruttamento.

Sottratti dal più triste dei finali, dall’industria della carne e del latte, questi fortunati animali possono vivere la loro intera vita in un habitat naturale adatto alle loro necessità. Qui, possono vivere liberi e in pace, circondati da affetto e amore.

A prendersi cura di questi animali, salvati da sofferenza, paura e maltrattamenti, sono i volontari dei rispettivi rifugi. Persone, anime gentili che nella loro vita il più delle volte hanno già fatto o stanno facendo una scelta cruelty free, per una vita senza alcun tipo di sfruttamento animale. Nell’alimentazione – niente carne, pesce e derivati, per preferire un’alimentazione naturale ricca di cereali, legumi, frutta, verdura e semi. E nel vestire – niente cuoio, lana, piumini e seta.

Nessun commento: