domenica 18 novembre 2018

Santuario Capra Libera Tutti

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Chi è il più figo del santuario?

Godzilla ringrazia Andrea Aps per lo scatto


Santuario Capra Libera Tutti

Il Rifugio Santuario Capra Libera Tutti fa parte dei Rifugi supportati dal nostro Gruppo Canape e Vegan per I Rifugi di Animali Liberati, Massimo Manni ne è il fondatore, ecco la storia:

SANTUARIO CAPRA LIBERA TUTTI: UN’OASI DI PACE PER ANIMALI SALVATI DALLA MACELLAZIONE

Salvare un animale destinato alla macellazione o allo sfruttamento intensivo è possibile. In quel di Nerola, su una montagna alle porte di Roma, esiste un luogo chiamato Santuario capra libera tutti, in cui trovano rifugio oltre 200 animali riscattati da sequestri e luoghi del terrore.

Un’oasi popolata da mucche, maiali, agnelli, capre, pecore, galline, tacchini, cavalli, un lama e tante altre specie animali che l’uomo nel corso della storia ha privato della libertà. Oggi si riappropriano della loro vita scoprendo cosa significa essere liberi. Una libertà straordinaria a contatto con la natura, un diritto fondamentale per l’esistenza di ogni essere vivente ma spesso violato quando si parla di animali che nell’immaginario comune sono considerati da “reddito”.

A prendersi cura di loro è Massimo Manni, 43enne con una sola vocazione: salvare gli animali.

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“Sin da quando ero piccolo ho maturato una passione per gli animali come tutti i bambini ma sentivo che c’era qualcosa di più, perché stavo male al pensiero che l’uomo si arrogasse il diritto di maltrattarli e ucciderli. Nel Santuario nessuno può avvalersi del potere di crearli, sfruttarli o distruggerli. Affetto, protezione e ogni altro tipo di attenzione particolare nei confronti degli ospiti del rifugio sono all’ordine del giorno”.

Quando hai deciso di dedicare la tua vita a questo progetto meraviglioso?


L’ho deciso circa 13 anni fa. Avevo su per giù 30 anni, vivevo a Roma e facevo il giardiniere ma da sempre sentivo il desiderio di vivere più a stretto contatto con la natura. Così mi sono trasferito a Nerola, dove ho preso una casa – anzi, una catapecchia! – e ho iniziato a dedicarmi a questo progetto per far sì che a poco a poco diventasse un vero e proprio Santuario: un luogo in cui gli uomini possono venire a far pace con la natura e a chiedere perdono agli animali.

Da dove nasce la scelta del nome Santuario Capra libera tutti?


Santuario perché così si chiamano questi tipi di rifugi, Capra libera tutti perché un giorno trovandomi in una stalla – non per prendere qualche animale – fui avvicinato da un capretto che mi saltò in braccio. Era destinato ad essere macellato per Pasqua e ho detto: “No non uccidetelo, lo prendo io!”. Poco dopo mi si avvicina il fratellino e i due iniziano a giocare come due gatti, allora ho detto “Vabbè prendo anche lui!” e alla fine…ne ho presi 10! Ecco il perché di “Capra libera tutti”.

Immagino che occuparsi del Santuario non sia sempre facile…


Non lo è affatto! Gli animali hanno bisogno di cibo e di tutte le cure necessarie. Il progetto è principalmente autofinanziato e purtroppo non avendo alcun riconoscimento di tipo giuridico, è un “rubinetto aperto” che vive grazie a donazioni di privati e volontari che amano definirsi “Ragazzo padre”e “Ragazza madre”. In nome del loro affetto e della loro vicinanza ho deciso di lanciare anche una campagna di raccolta fondi su Worth Wearing.

Riuscire a salvare da una morte ingiusta un numero sempre maggiore di animali e far sì che possano vivere secondo natura provvedendo a tutto ciò di cui necessitano, dal cibo alle cure mediche è l’obiettivo di Massimo e dei volontari del Santuario.

“Coltiviamo, costruiamo, viviamo il futuro che ci piace” è il loro un motto. Promuove l’amore per gli animali e per la natura racchiudendo l’essenza di uno stile di vita vegano. Ma attenzione, il Santuario “non è un parco giochi per vegani”. Massimo ci tiene a precisarlo.

Per sostenere il progetto e garantire ad ogni animale salvato il diritto di vivere dignitosamente a prescindere dalla propria specie, è possibile acquistare una T-shirt, una tazza o un taccuino

Scene di vita del Santuario...

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Nandi (il toro) è il tramite dei fedeli per arrivare a Shiva...si dice che basta sussurare all'orecchio del Nandi ciò che si desidera...e Shiva ascoltera' la preghiera

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Kruzco in uno dei suoi abili travestimenti
Ma Fernando il gallo ha un sospetto e lo guarda male.

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Lui si chiama Cosmo un superbo pavone che è arrivato volando, non si sa da dove, sul tetto di casa della mia amica Melissa.
Abbiamo provato a capire da quale villa potesse esser volato via, abbiamo fatto appelli, ma nessuno si è fatto vivo per reclamarlo.
Quindi vi posso dire che Cosmo farà parte della grande famiglia del santuario capra libera tutti.

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Bellissimo! Il santuario capra libera tutti è arrivato fino in kenia! Grazie Sonia ciao scimmietta

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Pronti per le ninne!!
Tanto poi vengono a letto




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Questo gruppo nasce con l'intento di contribuire alla diffusione di informazioni sulla filosofia vegan e sulla canapa, per un'alimentazione senza l'utilizzo di esseri viventi, per la salvezza di tutti gli animali e la salvaguardia dell'ambiente e anche l'utilizzo della canapa può aiutare al raggiungimento di questi obiettivi, questo gruppo supporta e contribuisce al sostentamento dei rifugi per animali liberati;
E, particolare non da poco, a differenza di alcuni altri gruppi e pagine, qui non c'è alcuna attività commerciale né ritorno economico, non promuoviamo aziende, locali, o eventi commerciali.

Elenco di alcuni dei rifugi supportati


Da Lecobottega una breve descrizione dei santuari ed un elenco aggiornato con i relativi dati per poterli aiutare o per andare a visitarli.

Li chiamano Santuari per animali liberi, oasi o fattorie vegane. Si tratta di luoghi in mezzo alla natura, dove gli animali vivono liberi, senza subire alcuna forma di sfruttamento.

Sottratti dal più triste dei finali, dall’industria della carne e del latte, questi fortunati animali possono vivere la loro intera vita in un habitat naturale adatto alle loro necessità. Qui, possono vivere liberi e in pace, circondati da affetto e amore.

A prendersi cura di questi animali, salvati da sofferenza, paura e maltrattamenti, sono i volontari dei rispettivi rifugi. Persone, anime gentili che nella loro vita il più delle volte hanno già fatto o stanno facendo una scelta cruelty free, per una vita senza alcun tipo di sfruttamento animale. Nell’alimentazione – niente carne, pesce e derivati, per preferire un’alimentazione naturale ricca di cereali, legumi, frutta, verdura e semi. E nel vestire – niente cuoio, lana, piumini e seta.

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