lunedì 31 dicembre 2018

Come ogni anno Buon anno! di Olmo Vallisnera

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Spogliamoci dei nostri pregiudizi, della nostra saccenza, della nostra arroganza. Dismettiamo i panni di giudici implacabili. Rinneghiamo il nostro ingombrante e nefasto Ego che ci disumanizza tanto verso i nostri Simili quanto verso tutte le Creature Senzienti. Impariamo da Loro ciò che è davvero essenziale: Amore incondizionato, Rispetto, Presenza delicata e vitale, Armonia, Saggezza. Loro non giudicano, non prevaricano, non impongono. Semplicemente "sono", e ci insegnano silenziosamente, giorno dopo giorno, chi siamo Noi Umani e ci spingono ad essere come Loro. 
Silenziosamente e semplicemente... 
Fermiamoci ad ascoltarli e a cogliere il loro Insegnamento che è leggero e profondo come solo la Bellezza della Perfezione sa essere.
Namasté! 💖


Come ogni anno Buon anno! 
di Olmo Vallisnera

Vorrei, per questa volta, augurare un nuovo anno, più giusto, alla mia famiglia. Mi perdonerete se penso solo a loro. Vorrei augurare un giorno in più a mia madre che è morta in fondo al mare. Vorrei augurare un grado in più a mio padre che vive ancora nei cartoni sotto i cavalcavia. Vorrei augurare delle gambe buone a mia sorella che sta attraversando il deserto. Vorrei augurare dell'acqua fresca a mio fratello che beve nei pozzi inquinati. Vorrei augurare ai miei nonni partigiani di trovare i fucili nascosti nelle grotte. Vorrei augurare un lavoro a mio zio che si trascina nei bar coi videopoker. Vorrei augurare alla sorella di mio padre delle nuove medicine che non la facciano tremare più. E poi, vorrei augurare a mio figlio di guarire dalla solitudine, a mia figlia di camminare spensierata nelle notti stellate senza briglie, ferri, catene, collari. Vorrei augurare alla mia famiglia un anno diverso, senza guerre false, senza proclami infami, senza leggi bastarde, senza imposizioni bigotte, senza miniere, gabbie, muri, recinti. Senza polizia, gommoni, giudici, caporali, sentenze, articoli, carcere, burocrati. Vorrei augurare alla mia famiglia di lottare ancora, di gridare ancora, di resistere e fuggire ancora, e ancora, e ancora. Vorrei augurare alla mia famiglia di respirare aria pulita, delicata, profumata. Alla mia famiglia: bistrattata, umiliata, rinchiusa, torturata, sfruttata, ghettizzata, vivisezionata, sfrattata, derisa, smontata, ridotta a oggetto. Vorrei augurare a loro e solo a loro, l'unica parola che ha un senso in questo mondo malato: Libertà. Non è una famiglia tradizionale, timorosa di qualche Dio, educata, non vuole salvezze ultraterrene, non guarda alla natura come a una madre, semplicemente ne fa parte, non è certo competitiva, ripudia l'autorità rossa, verde, gialla, bianca. E' una famiglia allargata, e io, ultimo figlio scapestrato, ne difendo la sua assoluta diversità.
Allora buon anno! famiglia strana,
buona vita e buona lotta.
Una giusta lotta...

Olmo Vallisnera


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La liberazione è atto politico, nella accezione di politica come lotta per la libertà..di tutt*.

Ogni individuo esfiltrato da un sistema oppressivo non è "salvato", ma è un individuo "aiutato a liberarsi".

Perché non è una questione di amore, di compassione, di difesa di "senza voce".

È una questione di solidarietà con gli oppressi. 
Oppressi che si ribellano ad un sistema di violenza.

Lei è Faustine, vive all'Oasi Verde Mearas santuario animale, in un territorio di convivenza intraspecie.

È stata aiutata a liberarsi da un luogo di schiavitù, in cui il suo corpo era considerato un "macchinario" di produzione.

Per ogni Faustine che ha ricevuto la doverosa solidarietà, un numero enorme di altri individui lotta senza possibilità di scampo alcuno ad un sistema tritavite. 
Lotta e viene divorato dagli ingranaggi di morte, che monetizzano, mercificano viventi e devastano la terra.

Ogni individuo che riesce a liberarsi è un rifugiato politico e come tale è nostro dovere garantirgli la possibilità di esprimere la sua individualità nel rispetto della diversità.

Ogni rifugio antispecista è un luogo in cui il privilegio di specie è cancellato, in cui si organizza la difesa di un popolo che lotta, in cui si realizza la complicità intraspecie, in cui i "dominati" tornano individui.

Ogni rifugio antispecista deve garantire il rispetto delle esigenze dei residenti.

E tutto questo passa anche dalla solidarietà di ognun* di noi.

Sosteniamo i rifugi antispecisti, perché ogni oppress* liberat* siamo noi, ogni Faustine siamo noi.

La solidarietà è dovere. 

Solidali alla resistenza.
Solidali all'accoglienza.

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