domenica 9 dicembre 2018

Insistiamo ancora affinché in Veneto venga chiusa la caccia, a causa dell'uragano di ottobre

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Non lo fanno quando uccidono i caprioli o i cervi maschi. Lo fanno quando cominciano le stragi dei cuccioli, come in questi giorni. Li vedi sparire, le madri tengono nascosti i piccoli nei boschi, per proteggerli e, credetemi, è straziante il pensiero di come vivano nella paura.Hanno avuto l’indecenza di chiamarla 'caccia di selezione', un termine tecnico che suggerisca l’idea di ‘ necessità’. Visto che la natura si regola benissimo da sola , mi chiedo se la caccia di selezione sia stata inserita unicamente per permettere a tutti i cacciatori di fucilare ungulati( cervi, caprioli, daini, stambecchi, ecc) in modo da aumentare la vendita di armi a canna rigata( obbligatorie per questo tipo di caccia) e relativi binocoli. Quindi, ancora una volta , a muovere le pedine non è una natura che necessiti di essere regolata ma , semplicemente, la lobby delle armi! Capite chi comanda? Capite perché l’ attività venatoria non viene minimamente arginata nonostante essa costituisca un costante pericolo anche per la pubblica incolumità?? 

p.s. E' gradita un 'attenta lettura, così si combatte la caccia, non commenti a sproposito di chi non legge il testo. Grazie





Insistiamo ancora affinché in Veneto venga chiusa la caccia, a causa dell'uragano di ottobre

Scriviamo alla Regione Veneto e al Ministero dell'Ambiente per chiedere che la stagione venatoria si interrotta fin da subito.

Iniziativa valida fino al: 20 dicembre 2018

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Dettagli: Insistiamo ancora affinché in Veneto venga chiusa la caccia, a causa dell'uragano di ottobre

Facciamo presente che la stagione venatoria va chiusa sia perché gli animali sono già stati anche troppo colpiti dagli eventi atmosferici, sia perché è impossibile sparare mantenendo la distanza di sicurezza, visti i tanti cantieri aperti nelle vicinanze dei boschi.


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3) Copia e incolla il testo del messaggio-tipo sottostante (altre proteste richiedono di scrivere un messaggio personalizzato, ma non questa), ricordando di firmare in calce con nome e cognome e invia.

Destinatari, con "," come separatore

direttore.presidente@regione.veneto.it, presidenza@regione.veneto.it, assessore.pan@regione.veneto.it, segreteria.ministro@minambiente.it

Destinatari, con ";" come separatore

direttore.presidente@regione.veneto.it; presidenza@regione.veneto.it; assessore.pan@regione.veneto.it; segreteria.ministro@minambiente.it

Messaggio-tipo da inviare, ricordando sempre di firmare in calce col proprio nome e cognome:

Alle istituzioni competenti

Nonostante il divieto di sparare a 500 metri dai boschi interessati da schianti totali e parziali, di fatto la caccia continua. Numerosi sono gli abbattimenti previsti di femmine e piccoli di ungulati, migliaia solo nel bellunese, provincia particolarmente colpita dall'uragano di fine ottobre.
Impossibile, in queste condizioni, rispettare di tutti i divieti di legge, previsti per tutelare la moltitudine di piccoli cantieri disseminati fra i boschi dove si continua a sparare. Non solo: quest’ultimo divieto potrebbe avvicinare alcuni cacciatori ancor più verso zone abitate dove non ci sono boschi, aumentando il rischio per la pubblica incolumità.
Chiediamo, quindi, nuovamente e fermamente, come da recenti indicazioni dell’ISPRA, la CHIUSURA DEFINITIVA della stagione venatoria in tutto il Veneto.
Se il Ministro per l’ambiente Sergio Costa e il presidente del Veneto Luca Zaia non prenderanno atto che è di fatto un‘emergenza ambientale quella che ha coinvolto gli animali dei nostri boschi, risulterà tristemente evidente che la tutela degli animali selvatici, 'patrimonio indisponibile dello Stato', non rientra fra le loro priorità.

Distinti saluti.

Fonte Agire Ora

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L'ANIMALE RITROVATO

Mucche, maiali, galline… sono tutti esseri senzienti con un’intensa vita emotiva. Ce ne accorgeremmo facilmente se solo cercassimo di avere delle relazioni con loro, invece di trattarli come oggetti e portarli alla fine a cui li condanniamo quotidianamente: una morte violenta per essere «trasformati» in cibo.

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