…noi sosteniamo che che gli animali provano empatia reciproca, si comportano in modo corretto, gli uni con gli altri, si aiutano vicendevolmente a tirarsi fuori dai guai e cooperano per raggiungere gli stessi scopi… – M. Bekoff e J. Pierce
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PORFIRIO IL GRANDE (Tiro, 233 – Roma, 305)
“Non c’è da stupirsi se vi sono animali che attaccano l’uomo, perché se ad essi il cibo fosse offerto a profusione non sarebbero feroci né verso se stessi né verso gli uomini. Se invece gli uomini fossero ridotti alle estreme necessità di sopravvivenza come gli animali quanti non sarebbero diventati più feroci della tigre? Lo si è visto nelle guerre e nelle carestie quando essi non evitano neppure di mangiarsi tra loro. L’uomo si rivela la più feroce delle belve e l’unica ad assoggettare le altre. Infatti gli animali sono ridotti in schiavitù dagli uomini. Gli animali condividono con l’uomo anche i vizi, ma un solo vizio è loro sconosciuto: la malevolenza per colui che si manifesta loro amico; essi rispondono sempre con un’amicizia assoluta. E’ tanto grande la loro fiducia nell’uomo che lo seguono ovunque li conduca, anche ad un sacrificio o ad un pericolo manifesto. Non solo gli animali discorrono tra loro ma sono in grado di apprendere il significato del linguaggio. Si dice che gli animali non tengono assemblee, non deliberano? Questo forse lo fanno tutti gli uomini? Come si potrebbe dimostrare che essi non deliberano? Nessuno può fornire indicazioni mentre studi sugli animali dimostrano il contrario. Si dice, essi non hanno città. Ma neppure gli Sciti ne hanno. E neppure gli dei. Dicono non hanno leggi scritte, ma neppure gli uomini ne ebbero finché durò il loro stato di felicità. Il sacrificio degli uomini uccisi in guerra è simmetrico a quello degli animali sgozzati sugli altari”.
Neanche gli animali più feroci combattono tra loro come facciamo noi uomini. Cane non mangia cane, i feroci leoni non si fanno la guerra; il serpente non aggredisce il suo simile; vi è pace tra le bestie velenose. Ma per l’uomo non c’è bestia più pericolosa dell’uomo.
“Non c’è da stupirsi se vi sono animali che attaccano l’uomo, perché se ad essi il cibo fosse offerto a profusione non sarebbero feroci né verso se stessi né verso gli uomini. Se invece gli uomini fossero ridotti alle estreme necessità di sopravvivenza come gli animali quanti non sarebbero diventati più feroci della tigre? Lo si è visto nelle guerre e nelle carestie quando essi non evitano neppure di mangiarsi tra loro. L’uomo si rivela la più feroce delle belve e l’unica ad assoggettare le altre. Infatti gli animali sono ridotti in schiavitù dagli uomini. Gli animali condividono con l’uomo anche i vizi, ma un solo vizio è loro sconosciuto: la malevolenza per colui che si manifesta loro amico; essi rispondono sempre con un’amicizia assoluta. E’ tanto grande la loro fiducia nell’uomo che lo seguono ovunque li conduca, anche ad un sacrificio o ad un pericolo manifesto. Non solo gli animali discorrono tra loro ma sono in grado di apprendere il significato del linguaggio. Si dice che gli animali non tengono assemblee, non deliberano? Questo forse lo fanno tutti gli uomini? Come si potrebbe dimostrare che essi non deliberano? Nessuno può fornire indicazioni mentre studi sugli animali dimostrano il contrario. Si dice, essi non hanno città. Ma neppure gli Sciti ne hanno. E neppure gli dei. Dicono non hanno leggi scritte, ma neppure gli uomini ne ebbero finché durò il loro stato di felicità. Il sacrificio degli uomini uccisi in guerra è simmetrico a quello degli animali sgozzati sugli altari”.
ERASMO DA ROTTERDAM
Neanche gli animali più feroci combattono tra loro come facciamo noi uomini. Cane non mangia cane, i feroci leoni non si fanno la guerra; il serpente non aggredisce il suo simile; vi è pace tra le bestie velenose. Ma per l’uomo non c’è bestia più pericolosa dell’uomo.
MONTAIGNE
E’ la vanità che impedisce all’uomo di attribuire ad altre specie la prerogativa del linguaggio. Gli animali della stessa specie non solo si capiscono tra loro ma anche di specie diverse. Che cos’altro è se non il parlare la facoltà che vediamo in loro di lamentarsi, di rallegrarsi, di chiamarsi a vicenda in aiuto, vi invitarsi all’amore? Come potrebbero non parlare tra loro? Ma anche se gli animali avessero la virtù, la scienza, la saggezza e la dottrina stoica per noi sarebbero sempre delle bestie perché tutto ciò che non è come noi non ha alcun valore. Anche Dio per farsi bene volere bisogna che ci assomigli.
PAPA FRANCESCO
In un libro di conversazioni pubblicato ultimante in Italia, rispondendo alla domande di Carlo Petrini, scrittore e gastronomo, dice “Il piacere culinario è semplicemente divino. Il piacere arriva direttamente da Dio, non è né cattolico né cristiano, né altra cosa, è semplicemente divino. Il piacere di mangiare serve a mantenervi in buona salute”. Poi il papa sottolinea in un suo passaggio la sua ammirazione incondizionata per il film “Il Festino di Babette”, un pranzo da far invidia a Trimalcione, che si svolge in una comunità protestante danese ultra puritana del 19°, preparato da una cuoca francese secolo invitata al sontuoso banchetto che vince alla lotteria. “Per me è un inno alla carità cristiana, all’amore” apprezza il papa. In un altro libro scritto qualche anno fa dichiarava che il suo piatto preferito è il” porcellino da latte farcito” cucinato con le sue mani. Chissà se quel porcellino era d’accordo con il papa a considerare divino il piacere del suo mangiare.
I GIOVEDI’ CULTURALI DELL’AVA
Associazione Vegan Animalista APS
Le conferenze si tengono in piazza Asti 5/a Roma
(Metro Re di Roma, uscita Vercelli, trenino staz.ne Tuscolana o bus 85-81-16)
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Giovedì 14 ottobre ore 18,00,
conferenza della Dr.ssa Mariaconcetta Piromalli, Psicologa, Operatrice di Training Autogeno e di Mindful Eating,
Psicologa del Secondo Cervello, Responsabile Centro di Ascolto VOT:
“CONOSCERE IL RUOLO DEL SECONDO CERVELLO
PER MIGLIORARE IL NOSTRO STATO DI PSICO-EMOTIVO”
L’INCONTRO SI VOLGERA’ SECONDO LE PRESCRIZIONE ANTI-COVID
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Questo weekend si può firmare contro la caccia. Il banchetto si trova in Largo dei Lombardi Roma ( nei pressi di via del Corso ).
Sabato 9 ottobre dalle 14 alle 20. Domenica 10 ottobre dalle 14 alle 20.
Il 20 ottobre si chiude con la raccolta, mancano ancora 109.000 firme!!!
Se ci impegniamo, possiamo farcela! Ma se non dovessimo farcela continuerà il massacro di animali che avremo sulla coscienza.
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La raccolta firme per il referendum ’abolizione della caccia si chiuderà a Ottobre 2021.
Ricordati di andare nel tuo Comune per apporre la tua firma, oppure cerca i nostri banchetti in gran parte delle piazze italiane e infine, da poco, si è aggiunta la possibilità della firma on line. Invita tutti i tuoi amici a farlo! Abbiamo e stiamo creando una rete di volontari su tutto il territorio nazionale.
Rispondi a questa mail se puoi dare la tua disponibilità: per organizzare la raccolta delle firme in piazza, a partecipare alle varie iniziative (ad esempio i banchetti informativi, la distribuzione di dépliant e locandine ecc…) oppure per ritirare i certificati elettorali di chi ha già votato.
Conferma la tua disponibilità per essere inserito nella chat WhatsApp della tua regione (qui riceverai tutte le informazioni organizzative). Scrivici: NOME e COGNOME, la REGIONE, la CITTA’ dove saresti disponibile, il NUMERO del CELLULARE per inserirti nella chat, il link del tuo PROFILO Facebook per conoscerti e inserirti nel gruppo privato Workinprogress, qui ci scambieremo le comunicazioni ufficiali e tutti i suggerimenti utili per la buona riuscita del Referendum.
Fai scaricare a parenti e amici l’App: anche loro potranno rimanere aggiornati per tutti i nostri eventi. https://linktr.ee/ComitatoTi aspettiamo! A presto! Tony Curcio Presidente “Comitato Referendum Si Aboliamo la caccia” +39 3452616174
Seguici sui nostri canali social: https://linktr.ee/Comitato
“Cogliere nuove opportunità, fare nuove scoperte e vedere nuovi uccelli meravigliosi suscitano in me grande entusiasmo…”
Richard O. Prum
Nella foto una spatola rosata (Platalea ajaja)
Foto by @gregxoph
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