venerdì 9 giugno 2017

Diventare vegetariani o vegani: intervista a 5 persone “comuni”



Oggi Franco Libero Manco presidente della Associazione Vegan animalista italiana ha tenuto una conferenza sulle proprietà extra sensoriali degli animali e delle piante, un punto di vista davvero interessante sulle proprietà degli animali di comunicare telepaticamente fra loro, una dispensa davvero indispensabile per cominciare a capire la vastità  e complessità del concetto "Telepatia fra umani e non umani", è possibile richiedere la copia cartacea direttamente all'Associazione che si trova a Roma;
Con Franco Libero inoltre abbiamo discusso sulla possibilità di organizzare un Call Center presso la nuova sede, oltre al servizio telefonico abbiamo anche pensato di organizzare una storia a puntate a fumetti con cadenza quotidiana  e come diffondere le tessere dell'associazione, si è parlato anche di diverse altre iniziative delle quali vorremmo parlarne con voi durante un evento a Roma presso un ristorante vegan, di seguito il post di Vegolosi cinque storie di percorsi vegan, e a proposito di Call Center datosi che sono diversi anni che sto studiando come organizzare un Call Center  a seguire due post dove si parla dell'argomento.

Abbiamo raggiunto cinque “persone comuni” che hanno scelto una dieta “veg”. Scopriamo insieme il loro percorso e le motivazioni dietro a questa scelta

di LAURA DI CINTIO
Certo, leggere l’intervista a un vegetariano o vegano “patinato” può essere interessante: scoprire come e perché abbia scelto di cambiare alimentazione, in che modo la sua vita sia cambiata e quali benefici abbia riscontrato rappresenta sicuramente un buono spunto di riflessione per chi sia incuriosito dal mondo “veg” o già lo conosca. Ma è vero anche che il vegano “famoso” è spesso circondato da un’idea (il più delle volte sbagliata) che ci porta a credere lo sia diventato “perchè lui può”, per i motivi più disparati.

Abbiamo quindi intervistato per voi delle persone fuori dallo showbiz, le stesse che potrebbero tranquillamente essere i nostri vicini di casa o che potremmo incontrare al supermercato intenti a controllare le etichette di tutti i prodotti che mettono nel carrello (perché, si sa, i vegani hanno un po’ questa mania).
Silvia Giordani, 39 anni, ex caporedattrice TV. Vegana da 5 anni





Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventata vegana.

Il primo motivo è etico, lo sfruttamento animale che c’è dietro l’industria alimentare per me è inammissibile e irrazionale. Il grande passo l’ho fatto dopo aver frequentato un corso di cucina macrobiotica, scoprendo così, che anche in termini di salute potevo trarne immensi benefici: gastrite e colite, per esempio, ora sono solo un lontano ricordo! Un’alimentazione che si basi su cereali, verdure e legumi ha poi un impatto molto più sostenibile sull’ambiente rispetto a quella onnivora.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?

Il formaggio. Prima di diventare vegana sono stata vegetariana e ne mangiavo tanto, non sapendo come sostituirlo o cosa preparare in alternativa. All’inizio, appena tolto, ho fatto un po’ fatica: sentivo che il mio metabolismo era abituato ad assumere quel tipo di grassi pesanti, così ho aumentato per un po’ l’apporto di grassi vegetali (olio, tahin, frutta secca, semi) e dopo qualche mese la “voglia” è sparita.

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?

Decisamente meglio! Mi sento più energica, meno appesantita, ho bisogno di dormire meno ore, sono dimagrita, la mia pelle è migliorata e sono spariti definitivamente i disturbi che mi trascinavo da anni quali colite e gastrite. Anche la mente è più viva e lucida. Mi sembra di ringiovanire ogni anno che passa.

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.

“Come giustifichi il fatto che mio nonno sta bene, ha più di 90 anni e ha sempre mangiato carne, uova e burro?”. Io rispondo che la carne non si mangiava tutti i giorni come adesso, non esistevano gli allevamenti intensivi; era una prelibatezza per la domenica e in più le condizioni di vita erano diverse: le case dove vivevano non erano riscaldate come le nostre, i lavori abituali erano di fatica e la costituzione dei nostri nonni era per forza più forte della nostra. Noi siamo cresciuti a zuccheri, farine raffinate, insaccati e bevande zuccherate: generazioni massacrate dal cibo spazzatura, quindi il paragone non ha alcun senso.
Simone Montuschi, 37 anni, portavoce dell’associazione Essere Animali. Vegano da 15 anni



Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventato vegano.

Sono diventato vegano perché ho cominciato a riflettere sul fatto che gli animali destinati al macello non erano poi così diversi dai cani, che già amavo e rispettavo e che, a loro volta, non erano poi così diversi da me, perlomeno nelle cose che ritengo importanti come la capacità di provare sofferenza ed emozioni.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?

Dire addio al Gorgonzola è stato un po’ difficile, ma neanche troppo. Un giorno ho capito che davo troppa importanza alla rinuncia a quel determinato sapore, che consideravo gustoso: mi sono visto come un piagnucolone incapace di fare una scelta, che sapevo giusta, perché troppo legato ad un piacere futile se messo a confronto con le conseguenze, per gli animali, della produzione di latte. Sono stato premiato, oggi c’è pure il Gorgonzola vegan!

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?

Dal punto di vista della salute non ho percepito molti cambiamenti. Cerco di mangiare di tutto, di tenermi in forma e fare movimento. Più che altro sto bene con me stesso perché so che faccio la mia parte contro quella che ritengo un’ingiustizia, un male senza senso, cioè uccidere ancora oggi gli animali per mangiarli quando evidenze scientifiche dimostrano che potremmo vivere, e bene, con un’alimentazione vegan equilibrata.

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.

Mi chiedono se non considero troppo “estrema” la scelta vegan, se il punto non sia semplicemente un allevamento più rispettoso dei diritti animali. Rispondo suggerendo altre riflessioni: può dirsi “non violento” un sistema di allevamento che – pur garantendo agli animali, supponiamo, una certa possibilità di movimento all’aperto – ne gestisca la nascita e, per forza di cose, la morte quando non più produttivi?
Glenda Svanoni, 39 anni, blogger. Vegana da 3 anni


Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventata vegana.

Innanzi tutto la salute. Ebbene sì, la spinta iniziale è stata puramente egoistica ed è scaturita dalla lettura di “The China Study” del Prof. T. Colin Campbell. Poi è subentrato l’amore per gli animali; in realtà li amavo anche prima, ma li ho mangiati ed indossati per tanti – troppi – anni pensando fosse “naturale, normale e necessario”. Poi ho aperto gli occhi! Infine per l’ambiente: vorrei lasciare alle mie nipoti un mondo migliore in cui vivere.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?

Formaggi e dolci forse. Poi ho scoperto i formaggi di noci e i dolci senza uova e latticini e non mi manca proprio nulla!

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?

Decisamente meglio e ho degli esami del sangue perfetti (il mio medico un po’ mi invidia).

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.

Un grande classico “Sei vegana? Quindi cosa mangi?” a cui rispondo invariabilmente con un breve elenco dei cereali più conosciuti, così come dei legumi, delle verdure, della frutta, delle noci e semi che compongono la mia alimentazione vegetale.


Francesco Pompilio, 39 anni, attore. Vegetariano da 6 anni




Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventato vegetariano.


Prima di tutto per etica: l’idea di mangiare esseri viventi a un certo punto è diventata incompatibile col mio modo di vivere e di sentire. Poi per salute: da quando ho smesso di mangiare carne ho superato tanti piccoli fastidi che pensavo fossero congeniti e invece erano legati all’alimentazione. Infine per motivi ambientali, perché l’industria della carne e del pesce è una di quelle che pesano di più sul pianeta. Un peso troppo elevato e sinceramente evitabile che ho deciso di non contribuire più ad alimentare.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?

Gli arrosticini di pecora. Sono pur sempre abruzzese e solo i miei compaesani possono comprendere l’entità del sacrificio! Per il resto nulla in particolare; in realtà mangio anche pochi latticini e uova (latte e burro praticamente mai), ma trovo difficile essere vegano. A casa ci riesco senza troppi problemi, ma fuori o a cena dagli amici la cosa diventa più complicata.

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?

Senza dubbio meglio, fisicamente e mentalmente. A volte ho qualche tentazione (sono stato onnivoro per 33 anni e il gusto di carne e pesce mi piace), ma non tornerei indietro. Sento di aver fatto una scelta che mi fa stare meglio e la confermo ogni giorno. Mi piacerebbe però che ci fosse più informazione perché credo che un’alimentazione ben equilibrata sia il segreto per una vita migliore e, dal mio punto di vista, smettere di mangiare carne è il modo più semplice per avere un’alimentazione equilibrata.

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.

Me ne fanno due: “Ma neanche il pesce mangi?” oppure “Nemmeno il tonno?”. Ovviamente rispondo no ad entrambe. Non ho mai capito cosa abbia il tonno di tanto diverso. Forse il fatto di essere abituati a vederlo in piccoli tranci dentro scatolette di metallo ce lo rende meno “essere vivente” degli altri, chissà. In generale però le domande sono di curiosità e spesso di interesse.
Andrea Sinesi, 20 anni, barista. Vegetariano per 6 anni, vegano da 1 anno



Tre motivi, in 5 righe, per cui sei diventato vegano.

Avete mai sentito un maiale che piange dal dolore? Un agnello che urla dalla disperazione? Un vitello che piange cercando la sua mamma? Ecco perché sono vegano.

C’è una cosa che hai fatto fatica a non mangiare più?
Quando ho smesso di mangiare animali ho fatto una promessa: avrei fatto di tutto per difendere i diritti animali e salvarli da questa strage continua. Ricordo che gli insaccati mi piacevano molto, così come i formaggi… Ma non posso far uccidere o far soffrire un essere senziente per un mio interesse egoistico. Molto meglio verdure, frutta, cereali e legumi.

Stai meglio o peggio da quando hai cambiato alimentazione?
Non ho cambiato alimentazione, ho cambiato stile di vita: ho eliminato capi in pelle, inserti in pelliccia e piumini d’oca. Ho cominciato a fare attivismo e recuperare animali in difficoltà. Mi fa stare decisamente molto meglio sapere che faccio di tutto pur di fermare la violenza sugli animali. Ma anche adesso, mentre io scrivo e voi leggete, migliaia di animali sono rinchiusi negli allevamenti, altri sono stipati su un camion, altri ancora sono in fila in attesa del loro turno al mattatoio: questo mi fa star male, questo mi fa continuare la battaglia.

La domanda che ti fanno più spesso e la tua risposta.
Una delle domande che mi fanno più spesso, è: “Pensi di poter cambiare il mondo?”. Io penso che non sia necessario cambiare il mondo, basterebbe cambiare le leggi e questo non solo è possibile, ma obbligatorio: non possiamo permettere né accettare che degli esseri senzienti vengano uccisi per pura ignoranza. Perché noi non possiamo ignorare le urla di dolore degli animali all’interno di allevamenti e mattatoi. Ormai non è più necessario mangiare una zampa di maiale, un pezzo di pollo o la testa di un agnello. Pensateci, è assurdo!

Fonte: Vegolosi

LUNEDÌ 28 MARZO 2016
Un Call Center molto particolare




Il sogno di uno solo è l'illusione, l'apparenza; il sogno di due è già la verità, la realtà. Che cos'è il mondo reale se non il sogno di tutti, il sogno comune?
(Miguel De Unamuno)

Mi piace sognare un mondo al femminile, dove le donne gestiscono le comunità, un mondo dove non esiste il concetto di proprietà, dove non ci sono Leaders nè istituzioni, dove il denaro non è un fine ma semplicemente un mezzo, un mondo dove umani e non umani possano convivere serenamente senza sfruttamenti e prevaricazioni, un mondo dove tutti gli esseri viventi convivono in armonia, un mondo dove gli animali tutti possano avvicinarsi a noi umani con la consapevolezza che non li mangeremo e non li sfrutteremo in alcun modo, un mondo senza Stati nè frontiere, un mondo dove preservare l'ambiente e la natura che ci circonda siano le vere priorità da perseguire.

Un Call Center molto particolare

Da alcuni anni inseguo un progetto ambizioso e per certi versi complicato e difficile da realizzare, (come descritto in cima al blog), costruire una rete di punti vendita rispettosi dell'ambiente su tutto il territorio nazionale, un progetto che è iniziato diversi anni or sono e che forse finalmente potrà completarsi nei prossimi mesi, affinchè ci si possa riuscire sento la necessità di coinvolgere altre persone ed affiancarle a quelle che al momento collaborano insieme a me.

Ma andiamo con ordine:

Questo progetto nasce dalla consapevolezza che il sistema economico sociale nel quale viviamo stia implodendo su se stesso anno dopo anno, cittadini comuni e PMI si trovano sempre più in difficoltà e nonostante che i media continuino a raccontarci che la crisi è ormai alle nostre spalle verifichiamo quotidianamente sulla nostra pelle che si tratta di balle colossali, basta collegarsi in rete trovare i canali giusti e possiamo verificare che ci stanno prendendo per i fondelli da oltre un ventennio;

Stando così le cose alcuni anni addietro decisi di aprire un blog e successivamente con l'avvento dei social ho creato i vari profili dove sono stabilmente presente: Facebook con il mio profilo e la pagina Zeno Malgeri, Twitter, Google Plus e Linkedin, inoltre con la collaborazione dell'amica giornalista Simona Mazza abbiamo creato il gruppo Canapa pro L'Aquila, tutto ciò allo scopo di reperire e condividere notizie e informazioni sulla realtà quotidiana, la stragrande maggioranza dei contatti sui vari social è composta prevalentemente da donne, tante amiche vegan, e tutte informate e attente a tutto ciò che ci circonda, sono sempre stato dell'idea che il genere femminile sia in assoluto il vero e autentico motore che fa girare l'economia, le donne oltre ad avere un'occupazione lavorativa accudiscono quotidianamente le loro famiglie, gestiscono la casa e le attività domestiche e provvedono alle necessità dei loro figli, se le donne potessero gestire le comunità e gli Stati non ci sarebbero guerre ed efferatezze varie che ci sconvolgono l'esistenza, ho cercato di creare una piccola comunità virtuale di donne (nel mio profilo mi presento utilizzando una citazione di Dario Vergassola: Sono maschio ma non esercito) che possano aiutare alla realizzazione di questo progetto che vado a descrivere:




Rete di punti vendita rispettosi dell'ambiente (La responsabilità etica spetta a chi esercita l’attività economica)

Con l'aiuto di validi collaboratori e colleghi abbiamo realizzato una rete capillare di punti vendita su tutto il territorio nazionale nel settore degli arredamenti e forniture sul modello del grande e unico vero industriale che abbia operato in questo paese nel secolo scorso, Adriano Olivetti, il quale aveva costruito una rete mondiale di concessionari unica e prestigiosa che tutto il mondo ci invidiava, prendendo ad esempio questa importante ed eccezionale impresa stiamo cercando ricreare per quanto possibile una rete di concessionari che abbiano alcuni fondamentali requisiti all'interno dei loro spazi lavorativi ed espositivi:

Ogni concessionario racconta la sua storia in video, presenta i suoi collaboratori e la sua azienda e sarà presente sul blog e su tutti i social e i programmi audio video che saranno a loro disposizione allo scopo di pubblicizzare la sua attività, i suoi fornitori selezionati avranno lo stesso trattamento in modo che concessionari e fornitori blog e riprese video facciano parte dello stesso circuito utilizzare questi strumenti in maniera partecipativa e interattiva ci permette inoltre di indirizzare il messaggio etico del progetto, eticità, nuove tecnologie e nuovi materiali.

Vendere e trattare ed esporre prodotti Made in Italy;

Adoperarsi sulla scelta di prodotti eco-sostenibili sia nella produzione con materie prime quanto più naturali, nella riciclabilità e il riutilizzo e la riduzione al minimo degli imballi;

Informarsi e per quanto possibile indirizzarsi anche sulle nuove tecnologie come le fonti rinnovabili, le stampanti 3D e altri prodotti che guardano ad un futuro a basso impatto ambientale;

Dove possibile organizzare dei buffet per poter offrire ai clienti prelibatezze alimentari dolci o salate realizzate senza l'utilizzo di animali e derivati, la mia cara amica Antonella di Stella Vegan chef a livello internazionale che dirige la sua scuola di cucina vegan potrà organizzare i vari buffet, formare e dirigere tutte le persone che saranno partecipi a questo scopo;

Organizzare una postazione detta "Lo sportello del Cittadino" tramite il quale poter offrire alla loro clientela alcuni servizi e informazioni su diversi argomenti, fra i quali la consulenza di progettisti ed architetti per le ristrutturazioni dei loro manufatti mediante l'impiego di materiali e tecnologie eco-compatibili e il completamento con gli arredi con l'utilizzo di mobili e complementi realizzati con materie prime naturali, la consulenza per affrontare eventuali controversie con le banche ed Equitalia, la consulenza per la ricerca e formazione del loro personale, la consulenza sulla gestione dei loro siti aziendali e altri servizi;

Affinchè questa rete di punti vendita si consolidi e si concretizzi in maniera solida e costante e sia veramente al servizio dei cittadini e delle PMI, in collaborazione con le amiche e colleghe Renata Bersano commercialista e consulente di imprese, Simona Mazza giornalista ed esperta di comunicazione e Laura Nikita esperta in comunicazione audio e video nonchè consulente di tecniche di comunicazione tramite internet e mezzi di telefonia stiamo studiando e realizzando un progetto innovativo di comunicazione telefonica, il Call Center al servizio dell'ambiente;

Un Call Center molto particolare (Al servizio delle PMI)

Premesso che i Call Center esistenti ed operanti in questo paese e nel mondo sono di quasi esclusivo appannaggio delle grandi multinazionali le quali approfittando del loro enorme potere finanziario hanno ormai delocalizzato questo tipo di servizio nei paesi dell'est europeo e nei paesi in via di sviluppo come l'India e il Bangladesh sfruttando e schiavizzando le operatrici costringendole ad orari massacranti, stipendi da fame e relegandole in posti di lavoro simili alle condizioni dei polli in batteria in loculi dagli spazi angusti e degradanti, il nostro Call Center avrà le seguenti caratteristiche:

Centro operativo gestionale e di indirizzo a Roma;

Le operatrici che faranno parte di questa piattaforma potranno espletare il loro lavoro nel più vicino punto vendita alla loro abitazione oppure operare da casa, è sufficiente avere un PC e una linea telefonica, il lavoro si svolgerà in quattro ore giornaliere o venti ore settimanali (remunerazione da definire), oltre al lavoro telefonico potranno prendere appuntamenti presso i punti vendita con i clienti che lo desiderano affinchè possano conoscersi personalmente;

Telefonata tipo senza limitazioni di tempi, l'operatrice contatta il potenziale cliente, si presenta con il suo nome e il suo profilo su FB, Twitter Google Plus Linkedin o altro social e racconta le finalità del progetto, i prodotti e servizi offerti e chiede l'autorizzazione ad inserire l'indirizzo mail del cliente sul nostro database affinchè gli si possa inviare settimanalmente gli articoli pubblicati sui blog collegati al Call Center contenenti notizie e informazioni riguardanti il progetto salvaguardia dell'ambiente;

Altre informazioni e dettagli saranno pubblicate nelle settimane a venire e quando avremo la bozza definitiva del progetto potremo contattare le persone interessate.

Infine dal momento che questo progetto ha soprattutto finalità etiche e sociali ci aspettiamo che i rappresentanti delle istituzioni come i Parlamentari della Repubblica si rendano disponibili ad aiutarci per quanto è loro facoltà, pensiamo ai Senatori Lello Ciampolillo, Enza Blundo Carlo Martelli e Gianluca Castaldi ed ai Deputati Mirko BustoCristian Iannuzzi Massimiliano Bernini Angelo Tofalo Stefano Vignaroli e Paolo Bernini, i Parlamentari europei Dario Tamburrano e Ignazio Corrao, abbiamo citato questi personaggi poichè li conosciamo personalmente, molti di loro hanno abbracciato la filosofia vegan e crediamo abbiano la sensibilità di capire la bontà di questo progetto ma se altri servitori delle istituzioni vorranno mettersi a disposizione saranno i benvenuti.
Grazie per l'attenzione


DOMENICA 11 OTTOBRE 2009
Call-center con le amiche blogger.


In alto: Immagine tratta dal blog http://azalearossa1958.splinder.com/


La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare.
Charles Bukowski.






Nel video Ascanio Celestini racconta la vita di un qualsiasi call-center, l'opposto di come si può operare tramite l'ausilio del telefono per dare e ricevere una corretta informazione, in questo post si cerca di spiegare come fare:

Da gennaio a giugno 2009 hanno chiuso in Italia 36.000 negozi. 6.000 AL MESE. 200 al giorno. A fine anno le previsioni di Confesercenti sono di MENO SETTANTAMILA. Soprattutto a conduzione famigliare. Resistono le grandi catene. Un calcolo prudenziale, pur tenendo conto dell'apertura di nuovi negozi, è di almeno 200mila persone senza lavoro quest'anno. I negozi chiudono per la crisi, per la mancanza di ottimismo dei consumatori, per la concorrenza della grande distribuzione e dei prodotti d'importazione dal terzo e quarto mondo e per le tasse.Una fetta enorme di questi ''esercizi a rischio'' e' costituita dai piccoli negozi di quartiere: ne potrebbero sparire ancora piu' di 30 mila. Nel nostro paese il piccolo e medio esercizio commerciale è stato per decenni la vera spina dorsale della nostra economia, con l'avanzata dei grandi centri commerciali e adesso con la crisi imperante sarà una vera ecatombe, nel nostro piccolo, per cercare di arginare questa emorragia, insieme con Massimiliano Montenz della Tecnosystem abbiamo contattato alcune aziende, e al volante della nostra autovettura siamo partiti da Roma ci siamo sciroppati ben cinquemila chilometri in due settimane e ci siamo recati nell'ordine:
A Ragusa presso la Seipo azienda produttrice di poltrone e sedie per ufficio, a Baronissi(Salerno) presso la Socam azienda produttrice di arredi metallici, a Treviso presso la Neoform azienda produttrice di arredi casa e ufficio, sempre a Treviso presso la Seccose azienda produttrice di arredi, complementi, infissi e porte di alto livello, a Forli' presso la Leoni spa azienda produttrice di scaffalature metalliche leggere e industriali, a Martinsicuro (Teramo) presso la Full mobili azienda produttrice di arredi per ufficio direzionali e operativi, ed infine a Bra (Torino) presso la Trau azienda storica produttrice di poltrone e sedie per ufficio di alto livello, alla fine di questo lungo viaggio e dopo aver constatato di persona le reali condizioni nelle quali si arrabbattono queste e tante altre realtà industriali, siamo giunti alla conclusione che solo creando una rete di aziende e punti vendita collegate con un call-center che le sponsorizzi si potrà organizzare un circuito virtuoso imitando le iniziative dell'associazione dei Comuni virtuosi, un gruppo di comuni sempre più numeroso che ha nella salvaguardia dell'ambiente la sua caratteristica fondante, se le aziende sapranno comprendere che unendosi fra loro potranno iniziare a fare ricerca e produrre con materie prime riciclabili e riutilizzabili e i punti vendita a loro volta iniziassero a trattare le merci con queste caratteristiche avremo fatto un bel passo avanti nella realizzazione di questo progetto, per raggiungere questi risultati è indispensabile che alcune amiche del gruppo Splinder riunite con il blog ci diano una mano, oltre a partecipare alla realizzazione di questa rete virtuosa, potranno anche guadagnare un pò di denaro ospitando le pubblicità delle aziende eticamente presentabili, cliccando sul Numero Verde si possono visionare le principali regole per partecipare, riassumendo: Blogger, aziende e punti vendita eticamente presentabili, una rete virtuosa, nei prossimi giorni torneremo sull'argomento e contiamo di organizzare un incontro a Roma presumibilmente intorno alla metà di novembre per illustrare il progetto, contatteremo il maggior numero di persone interessate e realizzeremo un video su You Tube che verrà inserito nel blog, ringraziamo per l'attenzione e a presto.

Riprendiamo l'informazione su quello che succede in Abruzzo dal blog di Miss Kappa, la quale è tornata a vivere in una vera abitazione dopo dopo sei mesi passati dentro un container:


IntervalloUso la penna per questo post. Domattina lo trascriverò sul blog. Un post a penna deve essere per forza un post che esce dal cuore. Ho una casa, stavolta per davvero. Una casa dopo sei mesi sotto il cielo, e il sole, e la pioggia. E le stelle. Il cielo e le stelle son belli, ma un tetto è sicurezza. E vita. E programmi. Seppur minimi. La casa è umile, ma dignitosa. Costa molto più di quanto vale. Ma oggi una casa a L'Aquila vale oro. Non c'è il gas, forse arriverà fra dieci giorni. E alla notte è troppo freddo per dormire in un container da cantiere. Allora ho preso tutto il coraggio che mi è rimasto e son partita. Ci vuole coraggio per partire. Quando si lascia indietro il nulla. Coraggio, se sai che a quel nulla tornerai. Il nulla nel quale vuoi provare a costruire di nuovo qualcosa. E' una scelta. Non ponderata, quasi inevitabile. Non potrei fare altrimenti. Sento e so di voler continuare il mio cammino con quelle anime gemelle che non vogliono abbandonare la nostra terra in mano ai barbari invasori. Ed ai nuovi barbari colonizzati da TV ed imbonitori. Un sogno quello di pensare di poter incidere sulle future scelte? E che sogno sia. Ho raggiunto, con mille paure, un luogo della mia anima. Un luogo che mi appartiene non meno della mia città. E qui, ora, ho ritrovato la mia identità. E un minimo di serenità. Fuori dal terremoto, Anna è la stessa. Anche se con la vita spezzata.
... Continua

Le scuole di questo paese versano in condizioni penose e la pseudo riforma Gelmini continua a devastarle inesorabilmente, per fortuna ci sono tante insegnanti che si impegnano con altruismo e abnegazione, in questo post Fiorenascosto spiega la poesia:

Mi siedo sulla cattedra. Ottengo un silenzio che mi piace, forse un po', questi ragazzi, si destabilizzano nel mio fare così. È una classe di I media, sono piccoli ma crescono in fretta, ogni giorno è un attimo che vola, e cambiano con una rapidità sconvolgente. Ho la consapevolezza di avere creta morbida davanti. So che ogni attimo che io, che noi docenti passiamo con loro può rovinarli come farli vivere.
I ragazzi mi guardano.
Bene, dico. Oggi voglio parlarvi della poesia.
Per parlarvi della poesia la dovrei spiegare, dovrei dire che cos’è la poesia.
Ma non si può. Perché io posso spiegare qualcosa che è razionale. Ma la poesia non è razionale.

Prendo una penna. Apro la mano. La penna cade.
Cosa è successo? Chiedo.
Hai lanciato la penna, risponde un ragazzo.
No, non l’ho lanciata, ho solo aperto la mano.
La penna è caduta, dice una ragazza.
Sì, e perché?
La forza di gravità!, risponde un ragazzo
Sì.. e la forza di gravità è un qualcosa di scientificamente spiegabile.

Faccio una pausa. Li osservo.
La poesia, no, non è spiegabile…
Quindi io, poiché voglio spiegare la poesia, non la spiegherò.

Il silenzio è di attesa e di timore. Chissà cosa pensano. Io li scruto. Poi riprendo.
Ma io voglio che voi sappiate cosa sia la poesia. E poiché la poesia è dentro di voi, come dentro ogni uomo, io farò il modo che siate voi e dirmi cosa sia la poesia.

Tutti sono immobili. Qualcuno ha la bocca leggermente aperta, e so bene che non sa di averla.
Riprendo.
Poiché, dico, la poesia non è razionale può essere tante cose che siano tra loro anche opposte.
Prendiamo l’amore, che non è razionale. L’amore rende felici e fa soffrire. Come è possibile che possa fare due cose tra loro opposte? La forza di gravità fa cadere la penna. Non la fa cadere e galleggiare nell’aria. La fa solo cadere. Ma questo perché la forza di gravità è razionale, e scientificamente dimostrabile, l’amore no.

Ora, poiché la poesia è anche dentro voi, e io ve ne devo dare la consapevolezza, farò il modo che voi sentiate la poesia.

Scendo dalla cattedra e chiudo leggermente le persiane. Si rimane in una piacevole penombra. Prendo un libro e risalgo in cattedra.
Ora, dico, cercate di essere rilassati, non pensate e nulla, dovete solo sentire dentro di voi ciò che vi leggerò. Potete anche tenere gli occhi chiusi.
... Continua

Dal blog di Anna Della Porta un invito a visitare Genova ed il suo Salone Nautico:



...e mentre si manifesta per tenersi il posto di lavoro, e si impreca contro un consumismo che non consuma come vorrebbe il consumismo,
e mentre si intervistano donnine allegre e capi di Governo,
e mentre si cerca di non farsi distruggere la scuola dalla Ministro e dalle calamità naturali,
e mentre topi indisturbati colonizzano la città,
qui c'è il Salone Nautico con il bum di prenotazioni per andare a visitare e comprare le più belle imbarcazioni di lusso del pianeta.



...e mentre si impasta il cemento, lo stucco e la pittura per ristrutturare casa,
e mentre si correggono i compiti e si preparano le lezioni,
e mentre si fa un minimo di pubblic relation per riuscire a mantenere gli amici di questa terra che ancora non sento per nulla mia,
e mentre nonostante tutto io convivo con una vite ormai da 58 piantata nella testa,
qui ci sarà una rimpatriata con amici del sud e del nord e tutti insieme si va al Salone Nautico per visitare (e non comprare) le imbarcazioni di lusso più belle del pianeta.
Continuano ad andar via dall'Italia tanti concittadini nauseati da questa classe politica, Monaca Bastarda racconta di una prossima partenza:


MILVA: " BERLUSCONI PENSA SOLO A SE STESSO, LASCIO L'ITALIA"Categories:



Milva vuole lasciare l'Italia. Il motivo? Berlusconi e il suo governo. Il premier italiano "non capisce piu' nulla", afferma la cantante nel talk-show "Beckmann", che va in onda domani sera alle 22.45 sulle prima rete televisiva pubblica tedesca Ard. Il presidente del Consiglio "non e' davvero intelligente. Pensa di essere meglio degli altri, ma non lo e'". Milva dichiara inoltre che l'attuale governo italiano costituisce un pericolo per il paese, poiche' a farne parte sono "persone che non hanno nessuna intelligenza politica e pensano solo a se stesse". Per questo motivo la cantante starebbe meditando di trasferirsi all'estero. "L'Italia e' proprio insopportabile - spiega - forse andro' a vivere a Zurigo, a Berlino o da qualche altra parte in Germania". (AGI)




Dopo la bocciatura del lodo Alfano il Cavaliere si agita e si comporta in maniera sempre più scomposta, Lia Celi racconta i dettagli delle nuove iniziative:


con infamia e senza lodo: Silvio, ti aspettiamo nel letto di Craxi!
di Lia Celi

Secondo la Consulta non basta portare le scarpe col rialzo per essere al di sopra della legge. Ora il premier promette di mostrarci di che pasta è fatto: il sugo lo conosciamo già, è alla puttanesca. Poveretto: con tutti i soldi che deve a De Benedetti e a Veronica, potrà permettersi solo l'escort d'ufficio. Ma gli italiani felici per la riapertura dei suoi processi sono pochi: da anni i tribunali erano l'unico posto in cui non si correva il rischio di incontrarlo. Per Angelino Alfano si aprono le porte del canile municipale: come ministro da guardia ha fallito, come ministro da compagnia è meglio la Carfagna. Bossi: «Trascinerò il popolo in piazza»: sai che fatica, grazie alla politica economica del governo il popolo è già in mezzo a una strada. Il Pd si oppone a una crisi senza uscita: «Ci basta la nostra». Ma le grane non distraggono Berlusconi dai suoi compiti di governo: oggi consegnerà agli abusivisti messinesi i primi cinquecento difensori prefabbricati.
E ancora a proposito di lodo, una poesia di Carlo Cornaglia:

Cucù, cucù, il lodo non c’è più





In Italia è successo un finimondo:
dicendo che la legge è ugual per tutti
la Consulta ha mandato il lodo a fondo
ed Alfano e Ghedini son distrutti.

I Giustiniani in erba eran tranquilli,
era tranquillo il prode Cavaliere
poiché, dei suoi lacché grazie ai cavilli,
i suoi processi erano chimere.

Ma ad un tratto è arrivato un terremoto
contro il qual Bertolaso è disarmato:
la Consulta ha deciso col suo voto
che Silvio Berlusconi è un imputato.

Al sol pensar di andar sotto processo
la rossa primula dei tribunali
comincia ad inveir come un ossesso
al quale hanno pestato i genitali:

“Son tutti comunisti i magistrati
e la Consulta garanzia non dà,
i media contro me sono schierati,
Napolitan sappiamo con chi stà!
... Continua


Dall'ultima puntata di Anno Zero una carrellata di opere del mago della satira Vauro:

















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